M A R T Y R I O N

corpo, terra, abuso, resistenza

Ci sono luoghi marginali appositamente scelti per adempiere alla funzione di discariche.
Periferie dell’Occidente civilizzato in cui le criticità ambientali hanno compromesso forse irrimediabilmente i rapporti tra uomo e natura. Luoghi intenzionalmente deputati allo scempio e al profitto dei colossi energetici, che per mezzo della collusione di classi dirigenti inadeguate a svolgere il proprio ruolo di garanti del bene collettivo, ottengono le autorizzazioni necessarie per continuare a costruire impianti di interesse nazionale.

L’impatto ambientale di questo accanimento ha finito per avere ripercussioni sui corpi degli esseri umani che in questi luoghi ci vivono. Nella provincia di Caserta “i tassi di mortalità infantile sono tra i più alti d’Italia, e le aspettative di vita tra le più basse” (report ASL 2019). Secondo il rapporto del registro tumori del 2019, 1 uomo ogni 3 ed 1 donna ogni 4, andranno incontro nel corso della loro vita ad una diagnosi di tumore maligno. L’incidenza degli inquinanti è al punto tale che agisce sui
meccanismi che regolano l’espressione del DNA, favorendo non solo la comparsa di tumori, ma di aborti, malformazioni, malattie neurovegetative e cardiovascolari (“Veritas” è solo uno degli studi di carattere epidemiologico a cura del Dott. Antonio Giordano che è stato finalmente riconosciuto nella sua veridicità scientifica dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione delle indagini della Procura di Napoli Nord).
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Qui il rapporto tra corpo e ambiente si manifesta in tutta la sua tragicità.

Ma tanto è più forte il male, tanto più specializzate sono le forme di resistenza che vi si oppongono.
“ Martyrion ” è un progetto di carattere performativo e fotografico nato proprio pensando a tutto questo: presenza, corpo, terra, abuso, resistenza, femminile. 
Consiste in un vero e proprio tour dei luoghi dello scempio, di cui in questi ultimi anni ho avuto modo di conoscere il reale impatto su ambiente e salute umana tramite le lotte ambientali che vi si portano avanti da anni: dall’Alto Casertano, alla piana di Venafro, all’Agro Caleno, al Salento, a Taranto.
È un progetto che attraversa i luoghi della depredazione di risorse e della violenza folle esercitata sui territori che ho visitato in quanto attivista e artista.

Martyrion nasce per raccontare questa resistenza impossibile, per denunciare la sete di profitto
che muove gli investimenti e le decisioni sulle politiche ambientali, per documentarne gli effetti.
Tramite il riferimento a elementi tipici delle iconografie delle sante martiri cristiane, con la fotografa Sara Terracciano tentiamo di sottolineare il rapporto tra corpo e terra, mutilazione corporale e violenza territoriale, martirio e biocidio.
Negli scatti di Sara il mio corpo si manifesta nei pressi di questi paesaggi assurdi portando con sé uno strumento del martirio, o un riferimento simbolico in cui possa riconoscersi potenzialmente la gente del posto.

Il progetto è tutt’ora in fase di realizzazione e ha l’ambizione di raccogliere per ogni sito visitato la testimonianza di tutte quelle realtà di lotta che chiedono ascolto e che vivono le criticità di chi vede messa a repentaglio la propria vita.
Martyrion è un pellegrinaggio lungo le cattedrali dei signori del profitto e della usurpazione della terra, che vuole far sentire la voce minoritaria della coscienza civile che r-esiste e a tutto questo si ribella.